Sedicenne cade dalla sedia e muore in aula

ROCCARASO – Se fosse seduto su una sedia di plastica non a norma che si è rotta o che si stesse dondolando su di essa perdendo l’equilibirio, lo dovrà stabilire l’inchiesta dei carabineri: sta di fatto che Christian Lombardozzi, 17 anni, studente dell’alberghiero ‘De Panfilis’ di Roccaraso, è morto questa mattina in classe durante la lezione sotto gli occhi atterriti dei compagni e del prof di biologia che ha tentato anche di soccorrerlo. La procura di Sulmona ha aperto un fascicolo: secondo le prime ricostruzioni il ragazzo durante una lezione si stava dondolando sulla sedia, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe finito con la testa tra banco, sedia e muro. Dalle testimonianze rese dai compagni di classe, si è appurato che pochi giorni fa Lombardozzi era stato protagonista di una caduta analoga. «Stavo alla lavagna con una ragazza quando ho sentito un tonfo e i ragazzi che ridevano. Mi sono girato e ho visto Christian per terra con la testa tra la sedia, il banco e il muro. Mi sono precipitato per vedere cosa fosse successo e ho visto che respirava a fatica, aveva il viso bianco e a volte non respirava più o in maniera affannosa. Ho cercato di rianimarlo col massaggio cardiaco fino a quando sono arrivati i soccorsi ma ho capito subito che la situazione era molto grave. Il ragazzo è andato in arresto cardiaco 2-3 volte». Così il professore Lino Di Meo, insegnante di biologia, che racconta i momenti drammatici della tragedia. Il peso ha provocato la probabile frattura del collo. «Esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Christian e la mia vicinanza ai suoi insegnanti e compagni di scuola» ha scritto su twitter il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. «Christian è un ragazzo della mia parrocchia, un ragazzo vivace come tutti quelli della sua età, un giovane pieno di vita, pieno di interessi – ha raccontato il parroco Don Renato, uno dei primi ad arrivare all’Alberghiero – Ultimamente aveva preso il patentino per la ricerca dei tartufi e lo vedevi sempre in giro per le campagne e per i boschi con i suoi due cani alla ricerca di questo prezioso tubero. Di una bontà unica, di una semplicità naturale per quell’età e anche con una costanza nel fare le cose che gli piacevano». Dai post pubblicati sul social network emerge la passione di Christian, padre muratore e madre che lavora in una cooperativa, per la natura, la montagna e gli animali, in particolare i cinghiali. Non mancano, però, riferimenti al calcio e, soprattutto, alla scuola. Numerosi i post e le foto, molte delle quali scherzose, relative proprio al mondo scolastico, tutte condivise interagendo con amici e coetanei. Diverse anche le foto scattate in classe, probabilmente la stessa in cui oggi Christian ha trovato la morte. I risultati ancora più certi sulla dinamica e sulle cause che hanno portato alla morte del giovane saranno accertati con l’autopsia che il magistrato Aura Scarsella ha disposto sul corpo dello studente. L’aula è stata sigillata e sottoposta a sequestro al termine dei rilievi del Nucleo investigativo del Comando provinciale dell’Aquila dei Carabinieri. L’autopsia verrà effettuata probabilmente lunedì. Da Fb, sul suo profilo, risulta beffardo, per l’ambiente dove è maturata la tragedia, l’ultimo post di Christian, scherzoso sulla scuola. L’ultimo messaggio, pochi minuti prima di morire, in cui il sedicenne ha scritto: «La scuola non serve a niente perché: Matematica, c’è la calcolatrice; Spagnolo, basta aggiungere la S; Italiano, ormai si skrive tt csì; Storia, sono tutti morti; Geografia, c’è il Tom Tom; Musica, ci sono Mtv e YouTube; Inglese, guardo Peppa Pig; Ginnastica, c’è la Wii; Arte, guardo Art Attak»